Estimados compañeros:
Nuestro amigo suizo, el Dr. Franchino Filippini, está desplegando una gran labor frente a la visita de la Dra. Bachelet en Suiza. Ya veremos los resultados. Les adjunto su última comunicación sobre sus gestiones para posicionar en la agenda presidencial el tema de la reparación en derechos humanos y el acceso a la justicia de las víctimas que exigen indemnización justa y adecuada, representándole la falta de cumplimiento en Chile a la Resolución 60/147 de la Asamblea General de la ONU, de 21 de marzo de 2006.
Está su artículo que se publicará en tres diarios de Suiza el día viernes en que esté la visita en la Comisión de Derechos Humanos en Ginebra. Artículo que ya ha sido puesto en conocimiento de la Embajadora Chilena Rosetti. Además le escribe a la Ex Presidenta de Suiza que interceda ante la Bachelet para que atienda nuestras protestas por JUSTICIA en Chile.
Estas iniciativas pueden ser de gran utilidad para nuestra causa. Ojalá veamos buenos resultados!!!!
Fraternalmente
Víctor
Á l’attention de Mme. Ruth Dreifuss ex- Présidente de la Confédération Helvética
Chère Camarade,
je suis un militant socialiste membre du PS ayant vécu 5 années au Chili (1995-2000). C’est pour cela que je connais assez bien les problèmes qui existent dans ce pays à la suite des longues années de dictature.
Lors d’un séjour que j’ai effectué le mois de février de cette année, j’ai eu le plaisir de connaître Monsieur Victor Rosa Vergara, président de la”Unión de ex Presos Políticos de Chile”, qui m’a renseigné dans le détail sur la situation déplorable dans laquelle se trouvent encore aujourd’hui des milliers de victimes de la violation des droits de l’homme que tu connais.
Il m’a prié de voir s’il serait possible d’obtenir un appui de la part de camarades étrangers et, si possible, aussi des autorités de notre pays, connu pour son engagement humanitaire et le respect des droits fondamentaux.
A l’annonce de la visite de Michelle Bachelet, Monsieur Victor Rosas m’a contacté, à la suite quoi j’ai entrepris quelques initiatives pour soulever en particulier le problème de la juste indemnisation des dommages et préjudices subis par le victimes de la dictature de Pinochet.
Concrètement j’ai rédigé un article qui devrait paraître dans la presse quotidienne du Tessin et l’hebdomadaire “AREA” du PS et des syndicats.
Ce même article de presse je l’ai envoyé à l’ambassadrice du Chili à Berne Mme. Carolina Rossetti, cela avec un e-mail. Pour ton information je tu les trouveras ci-joints.
Il se pourrait que tu sois une des personnalités invitée lors des rencontres officielles avec la Mme. Bachelet. Dans ce cas penses-tu qu’il serait l’occasion pour attirer son l’attention sur le fait que l’État du Chili devrait adapter les indemnisations aux directives de l’ONU, ce qui n’est pas le cas maintenant. Si tu participeras, serait-il possible d’attirer l’attention de notre camarade Micheline Calmy-Rey sur la question ?
Je regrette de t’avoir dérangée pour ce problème, mais connaissant ta sensibilité et ton interêt je l’ai fait, après avoir interpellé mon ami Raffaele Peduzzi que tu connais.
Je te remercie et te prie d’agrée mes plus cordiales salutations.
Dr. Franchino Filippini 6780 Airolo Tel 091 869225 et 078 6560429
PARA LA CONSIDERACIÓN de Mme. Ruth Dreifuss ex- Presidenta de la Confederacion Helvética (SUIZA).
Apreciada camarada:
Soy militante del Partido Socialista; viví 5 anos entre 1995 y el 200 en Chile. Por esa razón conozco bastante bien los problemas de ese país derivados de la dictadura.
Durante mi estadía en febrero de este ano, tuve el agrado de conocer al Sr. Victor Rosas Vergara, Presidente de la “Unión de ex-Prisioneros Políticos de Chile, quien me informó detalladamente de la lamentable situación en que se encuentran aún miles de víctimas de la violaciones de los DD.HH., las que tú también conoces.
Él me ha pedido, ver la posibilidad de conseguir el apoyo de los camaradas del extranjero, y si es posible también el de instituciones de nuestro país, que son conocidas por su compromiso humanitario y por la defensa de los derechos ciudadanos elementales.
Ante la noticia de la visita de Michelle Bachelet; a pedido de el Sr. Victor Rosas quien se comunicara conmigo, he iniciado algunas acciones, entre ellas dar a conocer el problema de las reparaciones a las víctimas de la dictadura de Pinochet.
Concretamente, he escrito un artículo en los diarios de Tessin y en la revista “AREA” del Partido Socialista y de los sindicatos.
Ese mismo artículo lo he enviado a la embajadora de Chile, Carolina Rosetti por medio de un e-mail. Encontrarás la información adjunta a esta carta.
Es probable que tú seas una de las personalidades invitadas a las recepciones oficiales con Madame Bachelet. En ese caso, pienso que sería el momento oportuno para atraer su atención acerca de la responsabilidad de el Estado chileno acerca de las indemnizaciones prescritas por las norma de las Naciones Unidas. Si participaras, ¿sería posible llamar la atención sobre este tema a nuestra camarada Micheline Calmy-Rey?
Siento haberte molestado al tener que mencionar este problema, pero conouzoco tu sensibilidad, después de haber intercedido por mi amigo Raffaele Peduzzi.
Te agradezco y me permito agregar mis más cordiales saludos.
Dr. Franchino Filippini 6780 Airolo Dies 091 869225 und 078 6560429
Bachelet ed i diritti umani
In questi giorni Michelle Bachelet effettua un viaggio in diversi paesi d’Europa, iniziando dal nostro paese. Questo a poco più di un anno dalla sua nomina alla presidenza del Cile democratico. Ad eccezione naturalmente degli inguaribili pinochetisti, la sua elezione è stata salutata anche al di fuori degli ambienti politici del suo paese, in particolare, con entusiasmo, da larghi strati della popolazione che tanto dovettero soffrire ad opera della feroce dittatura militare (1973-1990). La Bachelet rappresenta agli occhi molti cittadini una rottura con il passato. Per il fatto che è la prima donna ad assumere la guida di una importante nazione sudamericana, ma soprattutto per il motivo che è stata personalmente colpita dalla sanguinaria giunta militare. Va infatti ricordato che il padre della presidente, il generale Alberto Bachelet, fedele al governo legittimo di Salvador Allende, fu imprigionato e poi barbaramente torturato a morte. La figlia Michelle e sua madre vennero pure arrestate e seviziate in uno dei più malfamati centri di detenzione.
Nonostante gli anni oramai trascorsi dal golpe del 1973, le sequele dell’infame dittatura sono purtroppo ancora presenti. Nel 1990 il primo governo democratico fece una prima indagine sulle violazioni dei diritti umani nota come il “Rapporto Rettig”. Però la lentezza della giustizia, all’inizio infarcita da numerosi magistrati pinochetisti e, d’altra parte, l’esistenza di una legislazione e di una procedura penale inadeguate non permisero la sistematica condanna dei colpevoli e la tempestiva riparazione in favore delle vittime.
Il governo dell’ex-Presidente Lagos nel 2004 si chinò nuovamente sul tema incaricando la Commissione Valech (dal nome del vescovo cattolico suo presidente) di redigere un rapporto sul triste capitolo della violazione dei diritti umani. Detta commissione certificò che dei 37000 cittadini che testimoniarono, ben 28000 furono incarcerati per motivi politici e torturati nel periodo di Pinochet. Sulla base di questi accertamenti il governo Lagos elaborò una legge – adottata nel 2005 – con cui furono concessi dei benefici sociali ed economici alla vittime.
Una legge che si rivelò subito inadeguata allo scopo per diversi motivi. Innanzitutto, incomprensibilmente la stessa ignora lasciando nel più totale abbandono (il che sovente significa l’indigenza!) le vedove ed i vedovi delle vittime defunte. Inoltre l’ammontare delle pensioni riparatrici (circa 200 franchi mensili!) è talmente inadeguato da assomigliare ad una elemosina. Questo francamente non appare sostenibile da parte di uno stato democratico che l’anno scorso ha potuto vantare un’espansione economica del 6% e, grazie agli introiti delle esportazione del rame, ha potuto accantonare 26 miliardi di dollari US.
L’ex-presidente Lagos al momento dell’istituzione delle pensioni aveva sostenuto che le stesse dovevano essere “simboliche ed austere”. Questa visione, oltre che denotare un’incomprensibile taccagneria, contrasta anche chiaramente con la risoluzione 60/147 del 21 marzo 2006, nella quale l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite stabilì i principi concernenti il diritto delle vittime delle violazioni dei diritti umani ad ottenere delle vere riparazioni per i danni subiti e non dei riconoscimenti simbolici! Inoltre la risoluzione dell’ONU dispone che le norme di procedura giuridica debbano garantire un giustizia rapida. Questo non è il caso in Cile dove le cause si protraggono all’infinito. Questo, come purtroppo si è visto, è tornato a vantaggio di Pinochet che rimasto impunito. Pregiudica per contro in modo inammissibile le sue vittime.
Per queste ragioni, lo scorso 25 maggio la Unión de ex-Prisioneros Políticos de Chile, a nome e per conto di 963 persone vittime del sanguinario regime militare, ha intentato una causa collettiva contro lo Stato cileno per ottenere la giusta riparazione davanti al Tribunale civile di Santiago.
Tutti gli amici del Cile democratico sperano vivamente che questa causa diventi priva di oggetto. Confidiamo infatti, nel senso di giustizia di una vittima illustre del pinochetismo, la stessa presidente Michelle Bachelet, alla quale, in occasione della sua visita in Svizzera, ci permettiamo di rivolgere una caldo invito ad aprire un dialogo direttamente con la Unión de ex-Prisoneros Políticos de Chile, per risolvere il grave problema, nel rispetto di un impegno etico al quale non pensiamo voglia sottrarsi. Speriamo che le nostre autorità facciano lo stesso.
Franchino Filippini – 27 maggio 2007